Duettando: quattro mani che si muovono come se fossero due.
Duettando: quattro mani che si muovono come se fossero due. Una perfetta sintonia, dal progetto iniziale del disegno fino alla resa finale dell’opera: tra Luisa Capannolo e Stefania Ferella non c’è bisogno di parole, si tratta di un’intesa assoluta che porta alla creazione di sculture e quadri tridimensionali, armonici e eleganti. Duettando come un moderno Efesto/Vulcano, il dio fabbro.
Il ferro è il materiale principale, a cui si aggiungono il rame, l’ottone e il legno che vengono cesellati, lavorati a sbalzo o traforo; le lastre sono tagliate e ricomposte creando quasi dei mosaici. Materiali poveri, che tuttavia danno vita a creazioni preziose e eleganti.
Sin dall’antichità tali metalli erano affidati alla lavorazione maschile, diventando simbolo stesso di mascolinità.
Duettando, invece, è donna e crea figure femminili raffinate, la cui leggerezza contrasta con la durezza e la “mascolinità” del materiale stesso; “Armonia” parla da sé, un volto sognante, sereno e dagli occhi socchiusi, una dea armonica.
I profili disegnati, a volte spigolosi, sono resi più delicati e morbidi dai riccioli, le linee e le onde che li contornano rievocando donne d’altri tempi; le forme giocano sui vuoti dei volti e i pieni dei pannelli creando, soprattutto nelle sculture, particolari effetti di luci e ombre.
I lineamenti sono allungati e stilizzati, quasi a suggerire l’idea di donna: il vuoto delle sculture fa sì che non sia percepita la materia, quanto piuttosto il disegno. Opere che non occupano lo spazio con la loro fisicità, ma sembrano farsi attraversare da esso. Un gioco di vuoti e
pieni, luci e ombre che rende tutto evanescente.
Gli occhi sono vuoti per andare oltre l’immagine e spaziare su un possibile infinito; così le bocche spesso sono rappresentate con piccoli cerchi, quasi a suggerire, a sussurrare qualcosa di lieve, qualcosa come frasi di “Comprensione”.
Sono opere che giocano di “Ironia”, nell’asimmetria degli occhi e dei lineamenti, opere che fanno assumere alle figure delle espressioni bizzarre, come il gatto di “Ironia 2”, il cui sguardo è quasi sorridente e la cui figura panciuta si contrappone a quella più esile della ragazza al suo fianco, formando un’ironica coppia.
In “Linee di tramonto” gli alberi si accendono di colorivivi, case e torri sembrano gonfiarsi fin quasi ad esplodere, assumono forme nuove e giocose che, come nella “Dama del borgo”, fanno vivere uno spazio d’altri tempi, lo spazio del sogno e dell’immaginazione.
Opere leggere nella composizione e nella resa, che rappresentano figure e paesaggi quasi incantati e da favola.
Come a passo di danza, come in un duetto musicale, tra Luisa e Stefania non c’è distinzione di ruoli e compiti, ma sincronismo: due donne che Duettando creano un’unica opera.
Sara Cavallo
Art Director Sharky Art Gallery