DUETTANDO: UN METALLO PER DUE – violaefiore.com
Poche sere fa mi trovavo a fare una passeggiata fra le vie dell’Aquila, in occasione della 742esima Perdonanza Celestiniana. Chiacchierando e passeggiando mi sono imbattuta in una piccola mostra, che prende il nome di “Il sogno in un cortile”, di opere realizzate in metallo. Sono rimasta affascinata da queste linee sinuose, metalliche e fredde che andavano invece a rappresentare delle immagini calde, delle donne, degli incontri.
La firma che c’era sotto ogni opera era un piccolo disegno stilizzato che recitava “Duettando”. Mi sono guardata intorno ed ho compreso che le artiste in questione erano due donne, due amiche, Luisa Capannolo e Stefania Ferella.
La location del cortile di Palazzo Ciolina, in corso Vittorio Emanuele, era molto suggestiva e si prestava benissimo ad accogliere queste opere dal carattere così forte ma allo stesso tempo delicato ed armonioso.
Tutti questi elementi hanno fatto nascere in me il desiderio di parlare con le due artiste, per sapere un po’ di più di quest’arte e per sapere come è nato questo connubio tutto al femminile, che ha portato alla nascita del loro laboratorio. Ecco che cosa mi hanno raccontato.
Che cos’è e come nasce Duettando? Raccontateci la vostra storia.
Duettando nasce dall’idea di due amiche e colleghe di lavorare insieme e di provare a creare qualcosa di nuovo, considerando il fatto che lavoravamo già con molta sintonia. Ecco perché “Duettando”, perché piano piano abbiamo iniziato a veramente a duettare insieme sulla stessa opera e la sintonia è diventata sempre più forte, tanto che ora lavoriamo in toto sull’intera opera tutte e due insieme, contemporaneamente, e non ci dobbiamo dire niente.
Come scegliete i vostri soggetti? Li decidete sempre in due?
Decidiamo sempre in due. I soggetti prevalentemente sono femminili, però ci piacciono anche elementi naturali, fiori, uccelli. In questo caso abbiamo fatto una produzione specifica, abbiamo lavorato proprio per la Perdonanza Celestiniana, quindi il tema era il medioevo e l’epoca di Celestino V.
Quali sono gli altri soggetti che siete solite scegliere?
Abbiamo fatto un’altra mostra al Musa di Roma, ed era una mostra dedicata alle donne. La mostra è stata inaugurata l’8 marzo e siamo state lì un mese e mezzo, riscuotendo un buonissimo successo, con opere tutte al femminile, donne di vario stile, proponendo sempre il ferro in contrapposizione con l’eleganza femminile.
Se doveste rappresentare con le vostre opere un libro, quale scegliereste?
Questa è una domanda difficile perché se ne potrebbero rappresentare tanti. Sicuramente un libro di una donna, al femminile.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Ce ne sono tanti. Andare avanti sicuramente con nuove cose, mantenendo sempre questa tecnica di base, perché per noi il ferro, il metallo è un qualcosa che ci prende in toto, proponendo però disegni diversi. Abbiamo iniziato molto a lavorare sulla trasparenza quindi probabilmente andremo avanti con questa linea di quadri.
Abbiamo avuto diverse proposte, sicuramente faremo una mostra ad Avezzano al Palazzo Torlonia probabilmente ad Ottobre. Di progetti ce ne sono tanti, speriamo di continuare a poterli realizzare.
Ed è con questo augurio che si è conclusa la mia breve chiacchierata con Luisa Capannolo e Stefania Ferella, artiste ed amanti del metallo, che mi hanno incuriosito e mi hanno fatto appassionare ad un’arte sulla quale prima non avevo mai posto l’attenzione.
Grazie alla condivisione e alla passione possono nascere storie belle, come quella di cui vi abbiamo parlato oggi. Auguriamo alle due artiste di continuare a coltivare quest’arte così raffinata e speciale, e a tutti noi di essere in grado di cogliere sempre, anche in una spensierata sera d’estate, la bellezza, a volte nascosta, delle cose che ci circondano.
Fonte: www.violaefiore.com